giovedì 12 gennaio 2012
Stufato alla sangiovannese
Se dovessi scegliere un piatto che mi rappresenti lo stufato alla sangiovannese sarebbe di sicuro il prescelto. Non solo perché è uno tra i miei cibi preferiti ma perché è parte integrante della mia storia essendo il piatto tradizionale del mio paese e uno dei cavalli di battaglia culinari della mia mamma.
Questo stufato si prepara tradizionalmente nel periodo di carnevale a San Giovanni Valdarno in provincia di Arezzo. La domenica,nei saloni sotto la Basilica di Santa Maria delle Grazie, vengono preparati delle grandi tavolate dove viene servita questa delizia.
Lo stufato preparato in queste occasioni paesane non è però quello dei miei ricordi, io amo quello preparato dalla mamma che profuma tutta la casa, che ti fa correre a guardare nella dispensa per assicurarti che ci sia un bel pezzo di pane perché qui la scarpetta è obbligatoria.
Il profumo quando cuoce è inebriante, si sentono le spezie, si percepisce il vino e l’aroma corposo del brodo.
Il mio stufato è quello delle infinite discussioni se l’osso di zampa usato per il brodo fosse quello giusto, se il muscolo aveva una giusta consistenza e soprattutto se la quantità di spezie usate fosse quella giusta.
Le spezie e più precisamente il drogo sono la peculiarità di questa preparazione, infatti la miscela si può acquistare solo dalla drogheria del paese che custodisce il segreto della ricetta da moltissimi anni.
Esistono varie storie e leggende legate all’origine di questa pietanza, le più comuni sono due.
La prima ipotesi è che lo stufato fosse già presente sulle tavole dei sangiovannesi già sul finire del 1400, quindi la grande quantità e varietà di spezie sarebbe giustificata dal gusto che imperava in quel periodo storico o, molto più prosaicamente, le spezie servivano a coprire il gusto di una carne non perfettamente conservata.
La seconda storia invece prende come riferimento i primi del 900 quando a San Giovanni Valdarno molti facevano i bullettai ( le bullette sono i chiodi) e, dovendo passare la giornata davanti alla fucina, avevano molto tempo per stare a girare ( o come si direbbe noi “razzolare”) lo stufato.
Prima di proporvi la ricetta da me preparata,la ricetta nella versione in rima:
STUFATO DEL CASTEL SAN GIOVANNI
Nello tempo ch’è detto carnevale
alla Basilica, nelle grandi sale,
si riunivano in tempi ormai lontani
per far doni alla chiesa, i parrocchiani.
Racconta una leggenda che una donna,
per onorare meglio la Madonna
fece uno piatto forte e assai drogato
che battezzò col nome di Stufato.
Questa ricetta tanto decantata
da padre in figlio è stata tramandata
e per la gioia di ogni buon palato,
è giunta a noi in original formato.
Se questo piatto buono tu vuoi fare
questi son gli ingredienti da adoprare:
muscolo libbre tre, tagliato a modo
e di osso e zampa a parte, fai del brodo.
Tanto prezzemolo e di cipolle una
fai un bel battuto con la mezzaluna,
vino, olio di oliva, un’impepata,
spezie, garofano e alfin noce moscata.
Indi di coccio un tegam devi pigliare,
ci versi l’olio ma senza esagerare;
perché riesca bene, se ti preme,
metti la carne col battuto insieme.
La ricetta dello stufato nella versione casalinga:
800 gr di muscolo di zampa anteriore di Chianina fatto a tocchetti
1 dl di olio evo toscano
1 cipolla media
1 bel ciuffo di prezzemolo
1 cucchiaio raso di conserva di pomodoro
1 l di brodo fatto con ossi, zampa di vitello e odori ( la zampa di vitello rende il brodo gelatinoso e funge da collante nello stufato)
osso di zampa, quello che avete usato per il brodo (secondo la mia mamma l’osso migliore è quello di ginocchio)
3 chiodi di garofano
noce moscata
1 cucchiaio di spezie detto “il drogo”
1 bicchiere di vino rosso possibilmente un eccellente Chianti
sale ( poco perchè lo stufato è tirato su con il brodo, quindi assaggiate)
una generosa quantità di pepe nero macinato al momento
Procedimento:
In un tegame di coccio mettere l’olio evo, la cipolla tritata, il prezzemolo anch’esso tritato e la carne. Va messo tutto insieme, la cipolla ed il prezzemolo non devono soffriggere a parte.
Far cuocere la carne fino a che non è bella brunita, unire a questo punto la noce moscata, i chiodi di garofano e un cucchiaio di drogo. Aggiungere il vino e far cuocere fino a che non si è assorbito.
Incominciate ad aggiungere il brodo di zampa caldo, nel primo mestolo che aggiungerete scioglietevi la conserva di pomodoro, poi mano mano che si asciuga, aggiungetene altro. La cottura dello stufato dura quattro ore e quindi richiede un po’ di pazienza e di cura da parte vostra. Un’ora prima della fine della cottura unite i pezzetti di zampa. Prima di spengere aggiustare di sale e aggiungere il pepe in maniera copiosa.
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Interessante la storia del piatto...
RispondiEliminain bocca al lupo!
baciotti
Ele
allora bisogna venire ai saloni sotto la basilicata di Santa Maria Delle Grazie a gustare questa goduria di stufato ^__^ da pochi mesi si e trasferita una mia amica li nel val darno presto farò una capatina da quelle zone ^__^
RispondiEliminaottimo e gustosa lo stufato prendo nota..
lia
bellissimoooooooooooooooo, chissa che gustoso <3
RispondiEliminache poesia... nel vero senso della parola!!! ma questo "drogo" più o meno di cosa sa? quali potrebbero essere queste misteriose spezie?
RispondiEliminaun abbraccio
Quindi per assaggiarlo bisogno che ci invitiate da voi !!!
RispondiEliminaIo ci saro'sicuramente :-)
Tesoro questi sonoi piatti che piacciono a me belli corposi saporiti e ricchi di spezie insomma un piatto con la P maiuscola e poi cosi ricco di storia,insomma nn manca proprio niente!!bacioni,imma
RispondiElimina@Cristina: si percepisce cannella, coriandolo, macis e secondo me anche chiodo di garofano ma non saprei dirlo con certezza
RispondiEliminastupendo e con la chianina tutta un'altra cosa... è davvero spettacoloso il risultato con quella carne ^^
RispondiEliminache meraviglia! questa ricetta fa venire fame anche se l'orario sarebbe più da cappuccino e cornetto ^_^
RispondiEliminauhm.. solo a vedere le foto e la ricetta ho già fame, ho provato una paio di volte a farlo e mi è venuto abbastanza bene usando l'olio Laudemio, però la mia ricetta è diversa..non vedo l'ora di provare la tua!!!
RispondiEliminaCarlo
Davanti a uno stufato così!! Non si resiste!!!
RispondiEliminaMeraviglioso!!!!!!!
Un bacione!!!!!
magico!!!!!!
RispondiElimina@Carlo: non conosco l'olio Laudemio ma un buon evo toscano andrà benissimo comunque, fammi sapere come ti viene con la ricetta tradizionale!
RispondiEliminaEggià....i saloni di san Giovanni, mi ricorda qualcosa!
RispondiEliminaE' per domenica prossima, ci sarai?
Ciaooooo
Penso di no, non mi sono organizzata!
EliminaSenza dubbio un piatto che devo provare...evviva la Romagna...evviva il Sangiovese =)
RispondiEliminaah ah sangiovannese...Toscana!
EliminaGia' qua la scarpetta sarebbe proprio d'obbligo. Peccato che da noi non si possa trovare questa mitica miscela di spezie....tocchera' fare un giretto a San Giovanni :))
RispondiEliminaChe buono! Non lo conoscevo....
RispondiEliminai piatti tipici, quelli che hanno una storia e di uci in ogni famiglia si può trovare la piccola variante, l'accorgimento che li rende unici, sono sempre i più buoni, solo guardare la foto mi viene l'acquolina!
RispondiEliminaUno stufato a dir poco .. speciale !!
RispondiEliminaDavvero un bel piatto, lo vorrei stasera per cena! Baci
RispondiEliminaho scoperto l'hanno scorso a casa di un'amica, è stata una scoperta incredibile!!Dopo sono corsa a comprare il famoso mix di spezie del pratesi!
RispondiEliminasi, si proprio quello :)
EliminaMa che meraviglia leggere di tutte queste preparazioni di stufato! Questa poi, con la storia del piatto, è davvero interessante. Bravissime!
RispondiEliminaAlla prossima
complimenti,ottimo direi!! è da provare assolutamente,da oggi seguo il vostro blog,se vi va passate pure da me ciaooo...
RispondiEliminammmm che bontà!!un super stufato complimenti!
RispondiEliminaVorrà dire che nel periodo di carnevale verrò a fare la fila a San Giovanni...Credo che quel bellissimo colore glielo dia il Chianti e si vede, è uno spettacolo e chissà quanto gusto per via di quelle spezie particolari. Ma due maccheroncini in quel sughetto non ci stanno? Oltre la scarpetta ovviamente. BG.
RispondiEliminacerto volendo, via via ci facciamo anche i maccheroni...però ti devo dire che mi piace più con il pane toscano cotto a legna!
EliminaSe in questi giorni passate anche solo casualmente dalle ns parti.. magari transitando anche soltanto al casello Valdarno... la scia di profumo vi poterà dritti dritti nel Ns bellissimo paese!
RispondiEliminaTutte le cucine sono in fermento e nell'aria c'è profumo... solo e soltanto di STUFATO. Non c'è angolo di strada o vicolo o l'aria che passa veloce nel tratto dell'Arno che non profumi di besta meravigliosa pietanza....
PROVARE PER CREDERE!
grandioso lo stufato alla sangiovannese!!
RispondiEliminalo stufato!!!!!!!!!!!!!!!!Ma che buono.....ben tornate tra noi....un bacino stefy
RispondiEliminamamma che foto strepitosa! il contenuto non ha bisogno di commento!
RispondiEliminaPiatto ricco mi ci ficco!!!!!! Buonooooooo questo stufato! Ne vado matta!!!!!! Un bacione carissime e buon week end!
RispondiEliminagli stufati e le zuppe calde mi fanno sopportare meglio l'inverno, cosa c'è di meglio da portare in tavola? magnifica proposta, un bacione...
RispondiEliminaBuonissima ricetta e poi, deliziosa, la versione in rima!
RispondiEliminaSi può servire con la polenta?
RispondiElimina