lunedì 30 aprile 2012

Moglieccio della Valdichiana

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Questo semplice pasticcio, in un passato neanche tanto remoto, ha probabilmente determinato la sopravvivenza, in periodi di carestia, di centinaia di famiglie nelle campagne della nostra toscana.
Ogni regione ha nel proprio bagaglio culinario della tradizione, una ricetta con le patate; tutte preparazioni deliziose nella loro semplicità, tramandate di madre in figlia, una generazione dopo l’altra.
Sono piatti della cosiddetta cucina povera, che negli anni sono stati poi personalizzati da ogni famiglia, con aggiunta di altri ingredienti.
Per esempio la mia nonna a questa ricetta base, aggiungeva sempre dei dadini di pecorino, che lo rendevano ancora più saporito e filante, una ricetta da Re, altro che cucina povera……..oppure ce lo serviva  accompagnato dai nostri famosi salumi toscani.
La versione qui sotto è quella originale a cui poi potete aggiungere la vostra fantasia.
Ingredienti:
1kg di patate bollite
2 uova
Rosmarino
Salvia
Noce moscata
Sale, pepe
Olio extravergine di oliva
Schiacciate le patate bollite ancora tiepide, aggiungete le uova precedentemente sbattute.
Tritate le erbe aromatiche e aggiungetele al composto.
Ungete d’olio una teglia e cospargetela con il pangrattato, disponete il composto livellando bene.
Spennellate la superficie con l’olio evo e qualche foglia di rosmarino e infornate nel forno già caldo per 20 minuti.

giovedì 26 aprile 2012

Raviggiolo fatto in casa

raviggiolo

Se mi chiedessero quali sono gli alimenti ai quali non potrei mai rinunciare sicuramente  il raviggiolo occuperebbe uno dei primi posti.  Questo formaggio freschissimo ha un sapore delicato ed una consistenza molto fresca. Si accompagna bene  a verdure come pomodori e fave. Se lo fate scolare bene lo potete usare anche per il ripieno dei famosi cappelletti dell’Artusi.

Il raviggiolo è un formaggio tipico della Toscana e dell’Emilia Romagna e generalmente viene prodotto con il latte crudo al quale viene aggiunto del caglio. Inutile dire che non ho avuto pace fino a che non sono riuscita a farmelo da sola!

Ho fatto una piccola ricerca su internet e mi sono imbattuta in questa ricetta, il risultato è stato molto buono ma, per venire incontro ad i miei gusti, ho modificato le dosi per renderlo leggermente più saporito.

La ricetta è di una semplicità sconcertante quindi non vi resta che munirvi di qualche piccolo attrezzo:

delle fuscelle, potete usare quelle della ricotta; se piccole almeno 3 o 4 altrimenti una di quelle grandi ed un termometro per alimenti. Il resto lo avete sicuramente in casa!

Ingredienti:

2 litri di latte freschissimo intero ( se avete l’opportunità di trovarlo crudo sarebbe perfetto ma in alternativa adoperate latte intero di alta qualità. Se usate il latte a lunga conservazione non otterrete niente)

2 cucchiaini di caglio liquido si compra in farmacia ( al limite lo ordinate se non c’è)

2 cucchiai di yogurt intero freschissimo

2 cucchiaini rasi di sale

Mettere in un tegame ( preferibilmente non di alluminio) il latte e portatelo ad una temperatura di 37 gradi. A questo punto spengetelo ed unite lo yogurt, mescolate ed unite il caglio e il sale sempre mescolando. Coprite con un coperchio e con una coperta e fate riposare almeno 40 minuti. Il latte si deve addensare raggiungendo una consistenza budinosa/gelatinosa.

A questo punto rompete la cagliata con un coltello. Preparate le fuscelle mettendole sopra un contenitore, io adopero un’insalatiera dove la fuscella si incastra lasciando spazio sotto per il siero.

Con un mestolo forato riempite le fuscelle, scolate via via il siero in eccesso e dopo un’ora porre in frigo. Lasciate sempre un piatto sotto la fuscella. Infine sformate e gustate. Si conserva per un massimo di tre giorni.

lunedì 23 aprile 2012

Brownies con amarene

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Come ormai avrete capito, i dolci ed in particolare la cioccolata, sono per me una fonte inesauribile di gioia e tentazione.

La preparazione di un dolce al cioccolato, è in grado di capovolgere in positivo qualsiasi giornata “no”, ovviamente la prerogativa principale è quella che riesca bene…..

Per non correre rischi, sono andata a creare una variante particolare a uno dei miei dolci preferiti e infallibili, i brownies.

Debbo dire che fin dalla prima mescolata le cose “storte” hanno preso il verso giusto e, al primo morso…..mmm non mi ricordavo più perché ero così accigliata!!!

Ormai le ho tentate di tutte per giustificare la mia voglia di dolci, e giornata “si” o “no”, sono sempre presenti nella mia tavola.

Ingredienti:

150 g di cioccolato fondente

125 g di burro

100 g di zucchero di canna

100 g di amarene sciroppate sgocciolate

100 g di farina

1\2 cucchiaino di lievito in polvere per dolci

2 uova piccole

1 pizzico di sale

Tritate il cioccolato, mettetelo in una ciotola e scioglietelo a bagnomaria insieme al burro. Sbattete le uova in un’altra ciotola con lo zucchero di canna, quindi incorporate la farina setacciata con il lievito, un pizzico di sale e il cioccolato fuso. Unite anche 50 g di amarene sciroppate e mescolate delicatamente.

Versate l’impasto in una teglia rettangolare, ricoperta con un foglio di carta da forno bagnato e strizzato.

Livellate il composto con una spatola inumidita e distribuite sulla superficie le rimanenti amarene, ben distanziate.

Cuocete il composto in forno caldo a 190° per 15\20 minuti; estraete la teglia dal forno, lasciate intiepidire il dolce e tagliatelo a quadrotti.

giovedì 19 aprile 2012

Biscottini delle quarte

 

brigadeiros 090

Piccole pellegrine crescono….siamo già in quarta elementare e come sempre il tempo è volato. Sembra ieri che il fagottino di casa entrava per la prima volta nella grande aula della prima, in un banco che sembrava esagerato per lei, ed eccoci qui, con una piccola donnina in erba, indipendente e sicura di se.

Ogni anno in primavera, in occasione della Pasqua, con le maestre Perla, Donatella e Giovanna,delle classi  A e B  della scuola elementare Masaccio di Arezzo, i nostri bambini hanno creato, con le loro manine, un regalino per le famiglie. Sempre cose originali, particolari e che mettevano in evidenza le accresciute capacità dei bambini e l’inventiva e la pazienza delle insegnanti.

Quest’anno però hanno superato ogni aspettativa, portando a casa un regalino così carino che non potevo fare a meno di dedicargli un post nel blog: i biscotti delle quarte.

Sono dei frollini semplici,golosi e sani, che sanno di burro e odorano…di bambini.  Colorati con zuccherini e perline commestibili e tanta fantasia.  Mi hanno veramente commosso!

Quindi questa ricetta è dedicata a tutti i bambini ma soprattutto alle loro insegnanti che trovano ogni giorno la passione per portare avanti dei progetti in un mondo, quello scolastico, sempre più difficile, aiutando noi genitori nel complicato e meraviglioso compito di crescere i figli.

Ingredienti:

3 uova ( 1 senza albume)

300 gr di farina

150 gr di zucchero

150 gr di burro

Sbattere la uova in una ciotola, aggiungere la farina e amalgamare bene.

Unire lo zucchero e mescolare ancora.

Aggiungere il burro ammorbidito e impastare il tutto con le mani; formare una palla di pasta.

Stendere la pasta con un mattarello a circa 1/2 cm di spessore, e ritagliare con gli stampini dei biscottini di varie forme.

Infornare a 180° e lasciare cuocere per circa 10- 15 minuti.

Dopo la cottura lasciare raffreddare, poi decorare a piacere e con fantasia.

lunedì 16 aprile 2012

La torta dei cucchiai …in tv!

 

 

Questa settimana vi proponiamo un post un po’ speciale, ovvero una ricetta che abbiamo realizzato durante un nostro intervento televisivo.

Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Susanna Cutini, bravissima conduttrice televisiva, che ci ha invitate nella sua trasmissione televisiva Focus su Teletruria per realizzare una ricetta.

Siamo arrivate agli studi con lo sguardo da lepri sorprese da un tir e con il cuore che batteva così veloce e forte che son convinta si sarebbe sentito anche dal microfono.

Alex Revelli Sorini regista della trasmissione, con la sua professionalità ci ha però messe a nostro agio e la simpatia, l’affabilità  e la grande capacità di comunicare di Susanna ha fatto il resto.

Se non conoscete il loro sito Taccuini Storici o non seguite l’Accademia Italiana Gastronomia Storica fatelo subito, troverete una miniera di ricette e di informazioni culinarie e storiche.

La ricetta che abbiamo scelto è un dolce semplicissimo ma che è molto legato alla nostra tradizione familiare e poi come dice Susanna è un dolce con poca spesa e molta resa.

Dolce dei cucchiai

Ricetta di Alda

10 cucchiai di farina

8 cucchiai di zucchero

7 cucchiai di olio di oliva

mezzo bicchiere di latte tiepido

2 uova

la scorza di un arancia o di un limone

il succo di mezzo limone

1 bustina di lievito per dolci

un pizzico di sale

Accendere il forno a 170°. In una ciotola mettere la farina, lo zucchero, l’olio, il sale, il succo di limone, la scorza di agrume ed incominciare ad impastare.

Aggiungere le uova, il latte ed infine la bustina di lievito per dolci.

Lavorare il composto brevemente per pochi minuti

Porre l’impasto in una teglia imburrata ed infarinata ed infornare per 20 minuti.

 

Crema dei cucchiai

Ricetta di Alda

3 tuorli di uovo

6 cucchiai di zucchero

3 cucchiai di farina

500 ml di latte fresco intero

un pizzico di sale

una scorza di limone o di arancio

In un tegame mettere i tuorli di uovo con lo zucchero ed il sale. Lavorare leggermente il composto ed indi unire la farina. Quando quest’ultima sarà amalgamata porre tutto sul fuoco ed unire il latte a filo. Il latte può essere unito sia caldo che freddo. Aggiungere la scorza di limone e, sempre mescolando portare ad ebollizione.

Qualora volessimo preparare una crema chantilly aggiungere alla crema bollente 15 gr di fogli di colla di pesce (gelatina) precedentemente messi in ammollo in acqua fredda e successivamente ben strizzati.

Quando la crema si sarà completamente raffreddata unire 300 gr di panna fresca montata, compiendo un movimento dal basso verso l’alto.

giovedì 12 aprile 2012

Panna cotta alla crema di whisky

pannacotta alla crema di whisky

Passate le feste il proposito univoco di ognuno di noi è quello di mettersi a dieta.  Ecco, è proprio il termine “proposito” che pende sulla nostra testa come una spada di Damocle e nonostante questo viene posticipato quotidianamente.

Il cibo, soprattutto per noi appassionati, non è nutrimento: è gioia, condivisione, un vero momento di benessere nella nostra giornata.

A me personalmente non intristisce solo il fatto di mangiare poco, mi abbatte mortalmente il fatto di dover rinunciare alla preparazione di dolci e lievitati che, forse si è capito, sono la mia passione.

Preparare un dolce per la mia famiglia mi appaga quasi quanto mangiarlo, preparare un dolce che viene incontro ai miei gusti invece è un godimento doppio.

Dopo questo preambolo, nel quale è evidente che ancora lo spettro della prova costume non ha preso forma nella mia testolina, mi sembra ovvio proporvi una ricetta la cui unica parte dietetica è la decorazione.

Vi devo confessare che ho una passione per la crema di whisky, mi piace berne un bicchierino bello fresco quando si presenta l’occasione, adoro quel sapore pannoso e il retrogusto di whisky, che peraltro invece non amo allo stato puro.

Ho deciso di farci delle velocissime e gustosissime panne cotte che si sposano alla perfezione con le fragole o con il cioccolato. Potete anche surgelarle e tirarle fuori al momento giusto, vi faranno fare sempre un figurone, evitate però di darle ai bimbi perché comunque sono alcoliche!

Vi ho messo la foto anche della panna cotta nel cucchiaio per farvi vedere come viene cremosa, la ricetta della panna cotta semplice la trovate qui, in questa ho solo aggiunto la crema di whisky e leggermente aumentato le dosi di gelatina.

 

 

pannacotta crema whisky cucchiaio

Ingredienti per la panna cotta:

500 gr di panna

70 gr di zucchero

15 gr di colla di pesce

150 ml di crema di whisky

Procedimento:

Far bollire metà della panna insieme allo zucchero. Intanto mettere ad ammorbidire la colla di pesce in acqua fredda.

Appena la panna raggiunge il bollore, toglierla dal fuoco .

Unire la colla di pesce ben strizzata. Mescolare e filtrare con un colino, quando il composto è tiepido unire la crema di whisky e la restante panna che avremmo montato nel frattempo. Porre in stampini individuali e far riposare in frigo per almeno 3 ore.

giovedì 5 aprile 2012

Colombe pasquali salate

colomba pasquale salata

Una delle tradizioni pasquali toscane ed in particolare della zona aretina è la colazione di Pasqua. Diversamente dalle abitudinali colazioni è prevalentemente a base salata.  Ad Arezzo troverete sulla maggior parte delle tavole la panina unta e la panina gialla, le cui ricette potrete trovare qui.

Esse saranno accompagnate dalle uova sode e dal salame.

Quest’anno, per distaccarmi leggermente dalla tradizione, ho deciso di fare un misto tra la nostra panina unta e la torta al formaggio tipica umbra. Essendo la nostra città al confine con questa regione sentiamo molto l’influenza delle loro tradizioni gastronomiche.

Non mi sono basata su nessuna ricetta, ho seguito il mio istinto, non volevo un pane ricco ma una vera e propria colomba salata dove i cubetti di pancetta e il cubetti pecorino sostituissero i canditi. Al posto dello zucchero ho messo nell’impasto del pecorino grattugiato e ho adoperato il burro e non lo strutto poiché quest’ultimo avrebbe conferito un sapore troppo rustico.

La mia ricetta è con il lievito madre ma non vi scoraggiate se non lo avete potrete tranquillamente usare il lievito di birra.

Con questo post vi faccio i nostri migliori auguri di Pasqua, spero che questi giorni siano favorevoli anche a livello climatico in modo da permetterci di fare anche delle belle scampagnate.

Ingredienti:

500 gr di lievito madre già rinfrescato il giorno precedente ( se il vostro lievito non è particolarmente arzillo fate un paio di rinfreschi prima di utilizzarlo per questa ricetta)

In alternativa al lm madre per chi non lo avesse 15 gr di lievito di birra, 300 gr di farina 0, 200ml di acqua

1 kg di farina 0

4 uova a temperatura ambiente

300 gr di burro fuso portato a temperature ambiente

250 ml di latte intero fresco

300 gr di pancetta ( io ho adoperato un rigatino toscano artigianale)

350 gr di pecorino ( io ho usato un pecorino di Pienza di media stagionatura ne troppo sapido ma nemmeno insipido)

1 cucchiaino di sale

Per la glassa:

3 uova

60 gr di farina

50 gr di parmigiano grattugiato

50 gr di pecorino

Procedimento:

Se non avete il lievito madre: la sera precedente fare un impasto con il lievito di birra, i 300 gr di farina e i 200 ml di acqua e mettere a lievitare coperto da un panno.

In una ciotola capiente mettere la farina, 100 gr di pecorino grattugiato, il sale, le uova, il burro fuso e mescolare il tutto.

Aggiungere il lievito madre o l’impasto fatto con lievito di birra e lavorare bene fino a che i due composti non sono perfettamente amalgamati. Continuare ad impastare fino a che non avremmo un impasto liscio ed omogeneo. Vi ci vorranno circa  10 minuti di lavoro energico o con l’impastatrice lavorate fino a che l’impasto non incorda. Quando si stacca dalle pareti è pronto e a questo punto potete aggiungere il rimanente pecorino tagliato a cubetti e la pancetta anch’essa fatta a cubetti.

Quando si saranno ben incorporati fare una palla e mettere l’impasto a lievitare per circa 3 ore, il volume deve essere raddoppiato.

A questo punto prendete degli stampi per colomba usa e getta e riempitili facendo un bastoncino centrale e due palline ai lati, nel posto delle ali per intenderci, rimettete a lievitare per almeno altre quattro ore.

Portate il forno a 200 gr e nel frattempo fate la “glassa” da mettere sopra: sbattete le uova, incorporate il formaggio parmigiano e la farina.

Disponete un po’ di impasto sopra ogni colomba e grattugiateci con una grattugia a fori larghi una spolverata di pecorino.

Infornate per circa 20 minuti se usate stampi piccoli come ho fatto io, altrimenti il tempo sale fino ad un’ora per uno stampo grande.

lunedì 2 aprile 2012

Risate e risotti: ride bene chi mangia il riso

 

risate e risotti kruger

Di ritorno da uno splendido week-end ad Orvieto dove abbiamo partecipato alla meravigliosa manifestazione Risate & Risotti. Le sensazioni e le immagini di questi due giorni rimarranno per sempre indelebili nelle nostre vite e questo, vi assicuro,  non sarà il classico post con il resoconto dell’evento.

Non si può descrivere in maniera didascalica un’esperienza di affetto e calore come questa. A partire da Chiara, grandissima personal chef e nostra accompagnatrice;  nel corso di due giorni è diventata parte integrante della nostra vita. Più parlavamo e ridevamo e più ci rendevamo conto che eravamo sicuramente anime gemelle separate alla nascita.  Ci sembra di conoscerla da sempre e abbiamo la certezza che sarà per sempre parte della nostra vita, tanto che le abbiamo proposto di diventare la terza pellegrina!

Lei ci ha portato nel mondo dell’alta pasticceria di Maurizio Di Mario, la sua pasticceria  Adriano ad Orvieto è il mondo delle meraviglie, siamo state sommerse dal profumo di colombe e pizze di Pasqua appena sfornate. Un connubio splendido tra dolci della tradizione e pasticceria raffinatissima realizzata con una cura incredibile. La sua bravura e quella della sua famiglia in cucina è pari all’affetto con il quale ci hanno accolte.  Ci hanno coccolato e rimpinzato in maniera inimmaginabile, senza contare tutte le ricette che Maurizio ci ha dato e che potrebbero dare al nostro blog un tocco di classe, adesso qualcuno penserà, finalmente! Se vi capita di passare da Orvieto non vi perdete questa esperienza gustativa inoltre sotto la pasticceria troverete un labirinto sotterraneo che vi lascerà sbalordite:  pozzi per acqua piovana,  cisterne dell’epoca etrusca e romana perfettamente conservati, grotte e dedali di tunnel in tufo.

In serata siamo andate nelle colline sopra Orvieto dove siamo state ospitate presso l’agriturismo la Rocca di Orvieto, un posto immerso nella natura, un piccolo paradiso naturale con delle camere fantastiche, ideale per una fuga romantica. Infatti io ci sono andata con una bella bionda con il pigiamino di seta ah ah ah

piscina hotel la rocca

A bordo di una piscina bellissima abbiamo cenato in maniera eccellente, come poteva essere altrimenti visto che lo chef era niente meno che Sergio Maria Teutonico.

Abbiamo sempre avuto molta stima  e simpatia per questo bravissimo chef, troviamo che sia una persona molto interessante sia per le ricette che propone sia per il suo dirompente lato umano, un vero istrione.

Ci ha preparato dei risotti da svenimento: un flan di riso e baccala con la passatina di ceci che sicuramente gli copieremo, un riso venere con asparagi e cioccolato bianco che ci ha fatto sospirare ad oltranza solo per citarvene alcuni.

riso venere sergiomaria teutonico

Lo scopo della cena era premiare le ricette che hanno partecipato al contest rice blogger ma le vincitrici ve le faccio annunciare direttamente da Velia De Angelis perchè io mi voglio soffermare proprio a parlarvi di quest’ultima.

Velia De Angelis è una chef bravissima, è una donna con un’energia che ti travolge. Ha un sorriso e un calore negli occhi ineguagliabile. Ci ha coinvolto in questa avventura in maniera divertente nonostante abbia diretto e seguito tutto con una professionalità da vera manager.  Appena sarà possibile vogliamo e dobbiamo tornare a ad Orvieto per avere la possibilità di stare un po’ con lei e strapazzarla un pochino, per adesso le diciamo GRAZIEEEEEEEEEEEEE TI LOVVIAMO!!!

Infine come non menzionare gli organizzatori Moreno e Luca che ci hanno scarrozzate, fatto ridere e fatto mangiare come  porcelline all’ingrasso…anche voi aspettateci con i tulipani, mi raccomando!!!

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