lunedì 29 novembre 2010
Mousse di cachi
Chi ha un albero di cachi in giardino, sa che non c’è niente di più bello da vedere, in autunno inoltrato.
Le piante sono tutte spoglie ormai, ma lui è ridondante di pomi arancioni che mettono allegria e fanno pensare che l’inverno è ormai alle porte.
Terminata la parte romantica, arriva quella golosa, con i primi frutti maturi e dolcissimi.
Ma il periodo è molto veloce e i cachi maturano in continuazione; li regali a destra e a manca ma ne hai sempre qualcuno pronto da mangiare….mangia,mangia alla fine dobbiamo studiare qualche diversivo!!!
Ecco un’idea per un dessert semplice e veloce….
Ingredienti:
4 cachi maturi
4 cucchiai di zucchero semolato
4 cucchiai di zucchero a velo vanigliato
1 cucchiaio di succo di limone
250 ml di panna fresca
3 fogli di colla di pesce
2 cucchiai di acqua
Sbucciate i cachi e togliete gli eventuali noccioli, frullateli nel mixer con lo zucchero semolato e 3 cucchiai di zucchero a velo.
Aggiungete il succo di limone e frullate ancora.
Sciogliete la colla di pesce a fuoco basso con 2cucchiai di acqua e unitela alla crema di cachi mescolando bene e a lungo.
Montate la panna con il cucchiaio di zucchero a velo rimasto e unitela delicatamente al composto mescolando dall’alto in basso.
Versate in una ciotola o in coppette individuali e tenete in frigo per almeno 3 ore.
Io l’ho accompagnata a fette di pandoro leggermente tostate.
venerdì 26 novembre 2010
Torta sbriciolata mandorle, ricotta ed amaretti
Questa torta la preparo da diversi anni ed è sicuramente uno dei miei dolci preferiti, io non sono particolarmente amante degli amaretti ma, in questo contesto, li trovo assolutamente deliziosi.
E’ una torta che si prepara velocemente e che riscuote sempre molto successo, la sua bontà è molto legata alla ricotta e quindi vi consiglio di usarne una di ottima qualità.
Cosa vi occorre:
350 gr di ricotta ( io preferisco quella di pecora più saporita)
60 gr di amaretti
100 gr di mandorle tritate grossolanamente
300 gr di farina
100 gr di burro morbido
250 gr di zucchero
2 uova
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
Procedimento:
Fare un impasto con la farina, 150 di zucchero, un uovo, il burro morbido, il lievito ed un pizzico di sale. Fare una pallina e mettere a riposare in frigo per mezz’ora.
Preparate il ripieno mescolando la ricotta con 100 gr di zucchero, un uovo, le mandorle tritate e gli amaretti sbriciolati.
Rivestire una teglia con carta da forno, formare uno strato con metà della pasta, versare il ripieno e sbriciolare sopra il rimanente impasto.
Infornare a 180° per 20 minuti circa.
Prima di servire mettere sopra un po’ di zucchero a velo.
mercoledì 24 novembre 2010
Cartoccio di pasta fillo e broccoli
Qualche foglio di pasta fillo in frigo, avanzata dagli involtini di verdure della sera precedente, mi hanno fatto pensare a questa deliziosa tortina salata che vi propongo oggi.
Ingredienti:
4/5 fogli di pasta fillo
400 gr di broccoli
1/2 cipolla
150 gr di ricotta
100 gr di robiola
1 dl di panna
2 uova
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
Olio, sale, pepe.
Lessare per 5 minuti i broccoli in acqua salata. Appassire la cipolla tagliata sottile in poco olio e gli ultimi due minuti aggiungere i broccoli a pezzetti, saltando a fuoco vivace. Sbattere le uova in una ciotola e tenerne da parte un cucchiaio.
Aggiungere la ricotta, la robiola e la panna. Unire il parmigiano e mescolare bene. Salare, pepare e unire i broccoli ormai tiepidi.
Stendere la pasta fillo in una teglia coperta con carta da forno, versare il composto e chiudere i lembi della pasta al centro della torta in modo da formare un cartoccio.
Diluire il cucchiaio di uova sbattute con due cucchiai di acqua e spennellare la superficie della torta.
Infornare per 20 minuti a 180°. Servire tiepido.
lunedì 22 novembre 2010
Tagliatelle al ragù di anatra
Le tagliatelle al ragù di anatra sono un piatto che appartiene alla tradizione aretina, da noi l’anatra si chiama nana ed è una delle carni che più compare sulle tavole domenicali aretine.
La mia versione del ragù è preparata con solo petto ma se avete diversi ospiti potete prepararlo anche con l’anatra in pezzi; certo il risultato sarà un po’ più rustico ma il sapore sarà ugualmente ottimo.
Se non l’avete mai assaggiato dovete assolutamente provarlo e vi garantisco che diventerà uno dei vostri piatti preferiti e adesso la ricetta con tutte le note che il marito mi impone di mettere:
Per le tagliatelle:
3 uova
150 gr farina 00
150 gr semola di grano duro macinata a pietra
sale
Per il ragù:
1 petto di anatra ( che ha vissuto una vita felice tra gli olivi di Toscana )
1 trito di sedano, carota e cipolla
olio evo
50 gr lardo
salvia e rosmarino
1 1/2 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro
1 bicchierino di cognac ( o un bicchiere di vino rosso)
sale, pepe
Procedimento:
Per la pasta:
Fare una sfoglia con le due farine mischiate, le uova ed un pizzico di sale. Avvolgere nella pellicola e lasciar riposare per almeno 30 minuti. Quindi tirare la sfoglia e formare delle tagliatelle, il formato ideale con questo tipo di sugo sarebbero le pappardelle.
Per il ragù:
Mettere in una pentola l’olio ed il lardo insieme a sedano carota e cipolla. Far cuocere per una decina di minuti fino a che le verdure diventano traslucide. Nel frattempo tagliare con un coltello il petto di anatra a piccoli pezzetti. Unirlo al soffritto e far rosolare la carne. A questo punto sfumare con il cognac ( o con il vino rosso) ed unire la salvia ed il rosmarino avvolte in una garza. Quando il cognac è assorbito unire il doppio concentrato di pomodoro assieme ad un mestolo di acqua calda. Aggiustare di sale e pepe. Coprire il sugo lasciando un piccolo sfiato per il vapore e portare a cottura a fuoco bassissimo per un paio di ore. Se il sugo di asciuga diluire con un po’ di acqua calda. Il procedimento per questa salsa è quello tradizionale come per il ragù di carne, se avete qualche dubbio guardatevi il video di Sergio Maria Teutonico dove prepara il ragù alla bolognese, è molto carino ed interessante
mercoledì 17 novembre 2010
Torta delizia all’arancia
Lo so, sono ripetitiva, ma le arance hanno un fascino straordinario; sono deliziose nei piatti salati, con carne e pesce, ma con i dolci…..toccano il 10 e lode
Eccomi quindi alle prese con un’altra torta strepitosa, sempre a base di arance, ma con una crema profumata che cuoce in forno insieme alla frolla……mmm tutta da provare!!!
Ingredienti:
Per la pasta
250 gr di farina
125 gr di zucchero
125 gr di burro
1 uovo intero e un tuorlo
Scorza grattugiata di un limone
1 cucchiaino di lievito
un pizzico di sale
Per la crema
5 uova intere
200 gr di zucchero
Il succo di 3 arance e la scorza di una
100 gr di burro
Impastare insieme tutti gli ingredienti per la frolla. Stendere la pasta in una teglia imburrata e infarinata.
Mescolare le uova con lo zucchero, grattugiare la scorza di un’arancia e unire il succo di tutte e tre.
Aggiungere il burro fuso e mescolare bene.
Versare il tutto nella teglia con la pasta già stesa e infornare a 180° per 45 minuti.
lunedì 15 novembre 2010
Ricciarelli di Pellegrino Artusi
Essendo il nostro primo Natale da “food blogger” non abbiamo nessuna ricetta adatta a questo periodo. Quindi piano piano da qui a Natale cercheremo di postare quello che in genere cuciniamo in questo periodo.
I ricciarelli in Toscana sono un must, campeggiano in tutte le tavole natalizie e già da adesso occhieggiano dalle vetrine nelle versioni sia industriali che artigianali.
Il mio consiglio è di realizzarveli da soli in quanto sono molto semplici da fare ed hanno un gusto ed un aroma infinitamente migliore di quelli industriali.
La ricetta che seguo manco a dirlo è quella del nostro “capo” il signor Pellegrino Artusi , è priva di lievito a differenza di altre ricette che posteremo in seguito.
L’unica difficoltà sta nel reperire le mandorle amare ed il foglio di ostia ma se nella vostra città o paese è presente una drogheria avete risolto il vostro problema.
La forma ha una dimensione di 9,5 cm per 5 cm
Cosa vi occorre:
220 gr di zucchero
200 gr di mandorle pelate
20 gr di mandorle amare
2 chiare di uovo
1 foglio di ostia
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di un’arancia bio
farina
zucchero a velo
Procedimento:
Mettere nel mixer le mandorle (tutte) con un cucchiaio di zucchero e cominciare a frullare ad impulsi in modo che le mandorle non si surriscaldino e rilascino l’olio. Unire il rimanente zucchero e la scorza grattugiata dell’arancia. Non deve essere proprio finissimo considerate che Artusi questo lavoro lo faceva con il mortaio.
Nel frattempo montare a neve le chiare con un pizzico di sale. Quando saranno ben gonfie unire con un mestolo il composto di zucchero e mandorle.
Infarinare un piano e stendere il composto ad un’altezza di 1/2 cm circa.
Ritagliare con la forma precedentemente preparata in cartoncino o carta forno e disporre sopra il foglio di ostia.
Infornare a 140/150 gradi fino a che sopra non si formano le caratteristiche crepe, ma non li fate colorire.
Far raffreddare e semplicemente tirandoli l’ostia in eccesso si staccherà.
Dare una generosa spolverata di zucchero a velo.
venerdì 12 novembre 2010
Manfettini in brodo di seppia
Questa minestra di pesce è uno dei piatti più buoni che abbia mai mangiato.
Di solito lo mangiavamo in un ristorante a Cesenatico, la sola presenza di questa minestra ci ha spinti più volte a gite domenicali di tipo gastronomico.
Mi ero sempre ripromessa di provare a farla ma temevo il confronto con l’originale.
Diciamo che la spinta l’ho avuta da un colpetto di fortuna capitatomi quest’estate. Mentre girovagavo tra i banchini di un mercatino ho visto un libro dell’APT di Cesenatico di una ventina di anni fa, dove ogni ristorante si faceva pubblicità proponendo una propria ricetta…indovinate che ricetta c’era???
Preso il “tesssoro” me ne sono tornata in Toscana per sperimentare…assolutamente divina!!!
Cosa vi occorre:
Per i manfettini:
200 gr di semola di grano duro
2 uova piccole
Per la minestra:
800 gr di seppie fresche
olio evo 1/2 bicchiere
100 gr di cipolla
3 spicchi di aglio
3 peperoncini (qui aggiustatevi la dose secondo quanto amate il piccante)
200 ml di brodo di pesce
1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro ( la ricetta originale prevede 500gr di pomodori freschi passati al setaccio)
Procedimento:
Per la pasta:
Fare un impasto con uova e semola che risulti piuttosto consistente. dare alla pasta la forma di un salamotto , tagliarlo a fette e tagliuzzare ogni fetta in maniera irregolare in modo da fare delle pastine molto piccole di circa 1/2 cm e mettere a seccare. Oppure se avete più tempo far seccare l’impasto intero e poi grattugiarlo. Infine se di tempo non ne avete affatto usate i grattini all’uovo confezionati ma il risultato sarà molto inferiore.
Per il brodo:
Fare un soffritto con aglio, cipolla e peperoncino. Appena rosolati unire le seppie tagliate a fettine ed un ramaiolo di brodo di pesce ( in alternativa acqua)e 1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro. Far cuocere per circa 20 minuti. Dopodiché allungare con un litro di acqua e portare a bollore.per almeno un paio di minuti. Con il mixer dare una frullata veloce ( in modo che qualche pezzettino di seppia sia integro). Far cuocere i manfettini , farli riposare 5 minuti e servire.
Se vi interessasse il ristorante è San marco di Cesenatico dove si mangia benissimo il pesce!
Storia dei manfettini gentilmente datami da Sergio:
Una prelibatezza della terra di Romagna sono i manfrigul, manfrigoli o manfettini in italiano, una pasta in brodo legata originariamente, come riportato da Eraldo Baldini ne’ La sacra tavola, alle veglie funebri e ai pranzi serviti dopo i f...unerali. La loro forma e dimensione, assimilabile a quella di un piccolo seme, avrebbe in questo contesto il significato simbolico della perpetuazione della vita. Senza dubbio si tratta comunque di una minestra in grado di essere sorbita con discrezione, senza la necessità di impegnarsi in inopportune masticazioni e senza sporcare la bocca con eventuale sugo.
I manfrigul vengono attualmente preparati impastando uova e farina di frumento, mentre in passato si ricorreva a farine di cereali vari e legumi, impastate con acqua salata, come riportato da Graziano Pozzetto ne’ Cucina di Romagna. Ottenuto un impasto piuttosto asciutto, lo si taglia a fette spesse poco meno di un centimetro, le quali sono lasciate ulteriormente asciugare e poi finemente tritate con il coltello o con la mezzaluna; per l’ottenimento di dimensioni uniformi ci sia aiutava in passato con un vaglio, tramite il quale si separavano i pezzi di pasta più grossolani da sottoporre ad un ulteriore sminuzzamento.
Fonti verbali riportano anche come i manfrigoli venissero preparati con brodo matto, ottenuto con acqua e ragù, e imbottigliati, costituendo così il pranzo che talvolta si portavano appresso gli scariolanti, che li bevevano direttamente dalla bottiglia.
Quasi impossibili da trovare nei ristoranti, i manfrigoli sono una pasta molto gradevole, semplice e sincera, in quanto in grado di esaltare un buon brodo ma sicuramente non in grado di coprire i difetti di un brodo scadente.
mercoledì 10 novembre 2010
Crostoni con pecorino toscano fondente e gelatina di vin santo
Oggi vi voglio proporre un antipasto molto veloce ma con un gusto ed una consistenza unica. La croccantezza del pane unita alla morbidezza del formaggio il tutto legato dalla gelatina fluida. Per non parlare del mix di sapori e profumi travolgenti.
La sola cosa da cucinare è la gelatina di vin santo che ho preparato diversi giorni fa e messa nei barattoli in dispensa.
La gelatina di vin santo si presta a molteplici usi ,è deliziosa su formaggi, carni bollite o dolci.
Io ho preferito mantenerla abbastanza fluida ma aumentando i tempi di bollitura si possono avere anche consistenze diverse.
Adesso la ricettina super gustosa:
fette di pane toscano
pecorino toscano abbastanza giovane (che sia sapido ma non troppo saporito un marzolino di 4 mesi sarebbe l’ideale)
aglio
gelatina di vin santo(di seguito la ricetta)
Far tostare il pane in forno, strofinarlo appena con un po’ di aglio e mettervi sopra una fetta di pecorino.
Mettere nuovamente in forno fino a che il formaggio non comincia a fondere.
Mettere nei piatti di portata e versare sopra la gelatina di vin santo.
Gustare immediatamente e ripetutamente…
Gelatina di vin santo:
1/2 l di vin santo
350 gr di zucchero
1 bustina di fruttapec 2:1
Mettere sul fuoco tutti ingredienti e portare a bollore. Io ho fatto bollire per circa 7 minuti. Ho messo nei barattoli il composto bollente, li ho chiusi e capovolti fino a completo raffreddamento.
lunedì 8 novembre 2010
Torta all’arancia
Il periodo delle arance è cominciato e questo frutto goloso mi viene voglia di usarlo per tutte le ricette, dolci o salate.
Comincio ovviamente con i dolci, che sono quelli che prediligo, ma seguiranno anche tanti altri piatti in tema.
Questa torta estremamente facile mi è stata insegnata dalla mia amica Mara, grandissima cuoca, che tanti anni fa ,tempi in cui a tutto pensavo fuorché alla cucina, mi ha trasmesso qualcosa che col tempo è diventata una vera passione.
Provatela perché è veramente squisita…..
Ingredienti:
200 gr di burro
200 gr di zucchero
200 gr di farina
4 uova
1 cucchiaino e 1/2 di lievito
2 arance e la scorza di una grattugiata
Sbattere il burro con lo zucchero e quando sono amalgamati bene aggiungere un uovo per volta e girare ancora.
Unire la farina, il lievito, la scorza grattugiata dell’arancia e versare il composto in una tortiera imburrata e infarinata.
Mettere in forno caldo a 170° per 30 minuti.
Spremere il succo alle due arance e zuccherarlo a piacere.
Sfornate il dolce e rovesciatelo in un vassoio, bucherellatelo con una forchetta e cospargetelo con il succo di arancia.
Quando è freddo spolverizzare con zucchero a velo subito prima di portare in tavola e se volete servite con un ricciolo di panna montata.
giovedì 4 novembre 2010
Ravioli di stracchino ed erbe aromatiche con pachino e pinoli tostati
Ieri avevo voglia di preparare un po’ di pasta fresca, erano diversi giorni che mi frullava per la testa un ripieno che secondo me poteva essere buono. Ebbene, vi posso dire che, dopo aver sperimentato questi ravioli ripieni di stracchino, timo, maggiorana e rosmarino, sono fantastici!!!
Cosa vi occorre:
400 gr di farina 00
6 uova
200 gr di stracchino
50 gr di parmigiano
70 gr di mozzarella
1 mazzetto di erbe aromatiche composto da timo , maggiorana, rosmarino
sale, pepe
farina di semola per la spianatoia
200 gr di pomodori pachino
1 spicchio di aglio
60 gr di pinoli
olio evo
Come si procede:
Preparare la sfoglia con 400 gr di farina, 4 uova e un pizzico di sale. Lavorare bene gli ingredienti fino a che non si forma un panetto liscio ed elastico. Mettere in un sacchetto di quelli da freezer e far riposare per almeno mezz’ora.
Nel frattempo preparate la farcia, mettete in un contenitore lo stracchino, 2 tuorli di uovo, il parmigiano grattugiato, la mozzarella tritata, le erbe aromatiche tritate un pizzico di sale e uno di pepe, amalgamare il tutto e riporre in frigo.
Tirate la sfoglia e formate i ravioli della forma che più vi aggrada.
Nel frattempo che l’acqua bolle preparate il sughetto: sbollentate i pachino, togliete la buccia e fateli a dadini. In una padella mettere a tostare i pinoli, dopodiché toglieteli e metteteli da parte. Mettere l’olio evo nella padella con aglio a pezzetti, quando è dorato unire i pomodori a tocchetti e far cuocere per pochi minuti.
Mettere a lessare i ravioli e quando vengono a galla metteteli nella padella con il sugo, spadellate velocemente unire i pinoli e servire.
martedì 2 novembre 2010
Strudel in arancione
La festa di Halloween è passata, ma che fare con le zucche dell’addobbo? Non si butta via niente!!! Risotti, tortelli,zuppe e tante altre idee ci vengono in aiuto per utilizzarla.
Ma io oggi vi propongo un semplice strudel, dolce e profumato con una leggera nota di cannella.
Ingredienti:
500 gr di polpa di zucca
200 gr di farina
3 cucchiai di olio di semi
1 cucchiaio di uvetta
1 cucchiaino di pinoli
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
una bustina di vanillina
5 cucchiai di zucchero
zucchero a velo
burro e sale
Tagliate a pezzi la zucca e cuocetele in poca acqua finché è morbida. Scolatela e schiacciatela con una forchetta.
Unite l’uvetta fatta rinvenire in acqua calda,i pinoli, la cannella, la vanillina e la zucchero.
Impastate la farina con un cucchiaio d’olio, un pizzico di sale e l’acqua necessaria per ottenere un impasto elastico. Lavorate la pasta per 10 minuti, poi fatela riposare, coperta, per circa mezz’ora.
Scaldate il forno a 220° e stendete la pasta in un rettangolo sottile. Spennellatela d’olio e spalmate su metà del rettangolo la crema di zucca.
Arrotolate la pasta e chiudete le estremità.
Adagiate lo strudel sulla placca imburrata, spennellatela con l’olio rimasto e infornate per 35 minuti.
Fate intiepidire, spolverizzate con zucchero a velo e servite.