
Questa minestra di pesce è uno dei piatti più buoni che abbia mai mangiato.
Di solito lo mangiavamo in un ristorante a Cesenatico, la sola presenza di questa minestra ci ha spinti più volte a gite domenicali di tipo gastronomico.
Mi ero sempre ripromessa di provare a farla ma temevo il confronto con l’originale.
Diciamo che la spinta l’ho avuta da un colpetto di fortuna capitatomi quest’estate. Mentre girovagavo tra i banchini di un mercatino ho visto un libro dell’APT di Cesenatico di una ventina di anni fa, dove ogni ristorante si faceva pubblicità proponendo una propria ricetta…indovinate che ricetta c’era???
Preso il “tesssoro” me ne sono tornata in Toscana per sperimentare…assolutamente divina!!!
Cosa vi occorre:
Per i manfettini:
200 gr di semola di grano duro
2 uova piccole
Per la minestra:
800 gr di seppie fresche
olio evo 1/2 bicchiere
100 gr di cipolla
3 spicchi di aglio
3 peperoncini (qui aggiustatevi la dose secondo quanto amate il piccante)
200 ml di brodo di pesce
1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro ( la ricetta originale prevede 500gr di pomodori freschi passati al setaccio)
Procedimento:
Per la pasta:
Fare un impasto con uova e semola che risulti piuttosto consistente. dare alla pasta la forma di un salamotto , tagliarlo a fette e tagliuzzare ogni fetta in maniera irregolare in modo da fare delle pastine molto piccole di circa 1/2 cm e mettere a seccare. Oppure se avete più tempo far seccare l’impasto intero e poi grattugiarlo. Infine se di tempo non ne avete affatto usate i grattini all’uovo confezionati ma il risultato sarà molto inferiore.
Per il brodo:
Fare un soffritto con aglio, cipolla e peperoncino. Appena rosolati unire le seppie tagliate a fettine ed un ramaiolo di brodo di pesce ( in alternativa acqua)e 1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro. Far cuocere per circa 20 minuti. Dopodiché allungare con un litro di acqua e portare a bollore.per almeno un paio di minuti. Con il mixer dare una frullata veloce ( in modo che qualche pezzettino di seppia sia integro). Far cuocere i manfettini , farli riposare 5 minuti e servire.
Se vi interessasse il ristorante è San marco di Cesenatico dove si mangia benissimo il pesce!
Storia dei manfettini gentilmente datami da Sergio:
Una prelibatezza della terra di Romagna sono i manfrigul, manfrigoli o manfettini in italiano, una pasta in brodo legata originariamente, come riportato da Eraldo Baldini ne’ La sacra tavola, alle veglie funebri e ai pranzi serviti dopo i f...unerali. La loro forma e dimensione, assimilabile a quella di un piccolo seme, avrebbe in questo contesto il significato simbolico della perpetuazione della vita. Senza dubbio si tratta comunque di una minestra in grado di essere sorbita con discrezione, senza la necessità di impegnarsi in inopportune masticazioni e senza sporcare la bocca con eventuale sugo.
I manfrigul vengono attualmente preparati impastando uova e farina di frumento, mentre in passato si ricorreva a farine di cereali vari e legumi, impastate con acqua salata, come riportato da Graziano Pozzetto ne’ Cucina di Romagna. Ottenuto un impasto piuttosto asciutto, lo si taglia a fette spesse poco meno di un centimetro, le quali sono lasciate ulteriormente asciugare e poi finemente tritate con il coltello o con la mezzaluna; per l’ottenimento di dimensioni uniformi ci sia aiutava in passato con un vaglio, tramite il quale si separavano i pezzi di pasta più grossolani da sottoporre ad un ulteriore sminuzzamento.
Fonti verbali riportano anche come i manfrigoli venissero preparati con brodo matto, ottenuto con acqua e ragù, e imbottigliati, costituendo così il pranzo che talvolta si portavano appresso gli scariolanti, che li bevevano direttamente dalla bottiglia.
Quasi impossibili da trovare nei ristoranti, i manfrigoli sono una pasta molto gradevole, semplice e sincera, in quanto in grado di esaltare un buon brodo ma sicuramente non in grado di coprire i difetti di un brodo scadente.