Da che io mi ricordi non appena arriviamo nel periodo del carnevale la mia mamma inizia a fare i cenci. Che poi in ogni regione, anzi in ogni città hanno un nome diverso, qui ad Arezzo si chiamano fiocchi, in altre città crostoli, nastri,frappe, chiacchiere . Se vi vengono in mente altri nomi ditemeli pure che sono curiosa! Insomma, dicevo, questo dolce fritto tipico italiano avrà una ricetta originale? Io stessa ne ho sperimentate diverse ed ognuna aveva una peculiarità che li rendeva apprezzati da un membro della famiglia. Mio figlio li ama più pastosi, mio marito croccanti, il mio piccolino leggermente aromatici. La ricetta che vi riporto è la classica ricetta toscana del Petroni e trovo che dia un risultato eccellente accontentando praticamente tutti.
Cenci di carnevale ricetta originale del Petroni:
600 gr di farina
100 gr di zucchero
100 gr di burro fuso ( o 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva)
4 uova
4 cucchiai di vin santo ( o grappa se non amate il sentore di vinsanto)
la scorza di un’arancia o di un limone
sale
olio per friggere
zucchero a velo
Procedimento:
Mettere la farina a fontana, al centro mettete lo zucchero, il sale, le uova,il burro, la scorza di arancia o limone e il vinsanto. Fate una pasta, lavoratela sino a che non sarà elastica ed omogenea, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare per almeno mezz’ora. Tirate la sfoglia, a mano o con la sfogliatrice. Se volete un consiglio vi dico di ripiegarla più volte mentre la stendete. I vostri cenci verranno gonfi e friabili benché siano senza lievito. Friggeteli in abbondante olio bollente, il massimo sarebbe usare olio extra vergine di oliva ma andrà benissimo anche un olio di semi di arachide. Girateli più volte nel vostro tegame e quando saranno dorati tirateli su e metteteli a scolare su carta assorbente. Serviteli cosparsi di zucchero a velo.
FAVOLOSI E CHI RESISTE|!
RispondiEliminaUna cosa a cui non si resiste. Ne prima ne dopo il carnevale. Io le mangerei a nastro....senza soluzione di continuità. Sono il simbolo del carnevale in tutti i sensi. Un grande abbraccio, Pat
RispondiEliminaDevo iniziare anch'io a friggere un po e queste delizie in campania si chia chiacchiere...sono deliziose!! Baci, Imma
RispondiEliminaChe bontà!!!!!
RispondiEliminasono deliziose l altra settimana le ho rifatte...
RispondiEliminavolete sapere come si chiamano dalle mie parti .. "i wanti" dette in dialetto ^__^
lia
buonissime, le adoro...
RispondiEliminabaci
Io non resisto, potrei mangiarne a quintali in questo periodo!! :D
RispondiEliminaE per fortuna che la prova costume è lontana!!!!
Baci,
A.
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davvero complimenti, sono perfette...
RispondiEliminasono meravigliose...da me le chiamiamo chiacchiere, io potrei mangiarne fino a scoppiare!!!!
RispondiEliminaUn abbraccio
Paola
comunque si chiamino...sono buonissime!
RispondiEliminaA roma si chiamano frappe ma qualunque sia il nome rimangono il simbolo el carnevale per me!
RispondiEliminaproverò la tua ricetta
baci
Alice
In trentino sono i crostoli, qui in Romagna le frappe...dagli il nome che vuoi ma sono buonissime!!!
RispondiEliminaCiao, ero in cerca di una bella ricettina carnevalesca, e vi ho conosciuto, proverò la ricetta con il vin santo.... Gustosissima
RispondiEliminaNon so se qui in romagna le fanno con il vin santo o grappa... proverò la vostra ricetta. Brave e foto invitante